Immagini, di Riccardo Toffoletti

Immagini

 

Ciò che si coglie al primo impatto e che mi interessa affermare, di fronte a queste fotografie, è il loro carattere rigoroso, il loro modo di proporsi entro uno spazio ben articolato.

Perchè, mi sono chiesto, queste immagini si pongono con chiarezza e occupano bene il mio sguardo? Non bisogna trascurare che Stefano Tubaro è figlio d’arte (ha, quindi, costantemente captato e assimilato il senso della composizione) e che soprattutto possiede il temperamento del grafico. Egli quindi non insegue le visioni ampie, che stentano a farsi organizzare e corrono il pericolo della illustrazione, né utilizza – se non in pochissimi casi utili all’economia compositiva – la figura umana che per ora non lo interessa. Pone invece attenzione o, meglio, possiede l’inclinazione alla lettura del soggetto semplice, ossia la capacità di accostare quei pochi elementi che concorrono a determinare l’equilibrio di queste immagini, che il giovane Stefano Tubaro ha scelto per la sua prima mostra personale: tagli inusuali di strutture o elementi architettonici, essenziali scorci di periferia, inquadrature impreviste e colte nel centro storico della nostra città …

Si tratta quindi di una ricognizione, quasi di una misurazione, talvolta di un avvicinamento al particolare, colto in conveniente disposizione di luce e inteso come segno fotografico, anche minimo, ma adatto a comunicare informazioni sulle cose.

Inoltre queste immagini, senza formalismi e compiacimenti, stampate con giusta aggressività e sul quel tono medio – basso che ben si presta a cogliere la forma e la materia, danno suggerimenti sulle capacità della camera di orientare il nostro sguardo.

Riccardo Toffoletti

testo di presentazione della mostra “Immagini”, galleria Circolo Fotografico Friulano, Udine, 1984)